Cosa é il
"Sistema"?
Personalmente sono portato a credere che dentro ognuno di noi viva
un altro essere. Un nostro intimo amico, un protettore, un sincero
ed entusiasta fautore del nostro benessere. Se volete un riferimento
filosofico, secondo me, attendibile basta che pensiate al daimon
di Socrate. Gli si avvicina moltissimo.
Purtroppo raramente, anzi quasi mai, lo ascoltiamo. Eppure é
l'unico Essere che vive esclusivamente per noi. In ATS lo chiamiamo "Sistema". Personalmente ho preferito personalizzarlo,
renderlo più intimo, dargli una identità ben definita. In ciò non
sono molto diverso da coloro che hanno individuato l'"Angelo custode"
oppure hanno definito "Anima" o "Maestro" quel certo non so che di cui abbiamo
spesso
percezione e mai certezza.
Ecco che, così, consolati dalla presenza vigile di un "amico vero",
possiamo confidare in un aiuto di chi sa molto più di noi e ci
comunica i suoi avvisi circa le cose che vede non andare bene attraverso l'unica
interfaccia possibile: il nostro fisico.
In tal modo, un dolore
somatizzato, un semplice mal di testa, una serie
strana di piccoli infortuni sempre allo stesso arto o alla
stessa parte del corpo possono acquisire un significato che ha
dello straordinario. Ovviamente il tutto vale anche per
l'eventuale disagio interiore; anch'esso altro non è che una
manifestazione di qualcosa di profondo (non sappiamo quanto..)
che tentando di risalire in superficie si manifesta prepotente
attraverso disturbi di varia natura che fisici non sono.
Il nostro "amico" ci comunica che qualcosa non va. Un nostro
comportamento, una nostra abitudine, un fatto dimenticato del
nostro passato, un filo sospeso, una decisione non presa o presa
in modo improvvido sono elementi affatto ecologici
per noi. Ed ecco che, puntualmente, il Sistema ce lo dice.
Sta a noi ora valutare con la dovuta attenzione i suoi avvisi. Indagare fino
in fondo i disturbi che ci affliggono per poi scoprire che, semplicemente, un
alimento o un comportamento per noi abituale costituiscono un "funzionamento
non ecologico" per cui, onde evitare danni maggiori, il nostro
"Sistema" personale ci dice : basta!
Spesso,
in modo imprevisto ed imprevedibile, un gesto di qualcuno, la frase di
un libro, la battuta di un film o il semplice incontro casuale con una
persona mai vista scatenano in noi un profondo senso di disagio. Ci
sentiamo prendere alla gola da qualcosa di indicibile. Più che di dolore
si tratta di angoscia che del dolore è assai peggiore. Questo disagio si
installa dentro il nostro essere senza che possiamo fare nulla e, anche
se in alcuni momenti pare sopito perché distratto da eventi della nostra
vita quotidiana, prima o poi non mancherà di fare nuovamente capolino
per ricordarci, con amarezza, la sua costante presenza.
Chi é l'operatore ATS ?
E' un professionista che individua, attraverso
varie tecniche fra cui il
monitoraggio muscolare, mutuato dalla kinesiologia applicata, le
informazioni che il Sistema rilascia. Il ATS-trainer, semplicemente,
chiede al Sistema stesso quali sono le opzioni di cui necessita il
soggetto per meglio formulare le risposte più adeguate agli eventi della vita.
Questa nuova figura
professionale non effettua
diagnosi, non pratica terapie e non somministra rimedi farmacologici di alcun tipo. Il
Sistema del soggetto, da solo, attraverso l'attività svolta durante le
sedute, provvederà a quanto necessario e,
lentamente, ma inesorabilmente, porterà il soggetto stesso verso una
migliore percezione degli eventi con successivo miglioramento olistico e
rinnovato benessere generale. Il ATS-trainer non effettua, in alcun
modo, attività che possano essere accostate a qualsivoglia professione
sanitaria.
Colgo quindi l'occasione
per ricordare che il limite posto alle attività dei professionisti
che non siano abilitati dallo Stato ad esercitare una professione
sanitaria, viene individuato nel divieto di compiere atti medici che si
estrinsecano nell’individuare e diagnosticare le malattie, nel
prescriverne la cura e nel somministrare i rimedi anche se diversi da
quelli ordinariamente praticati.
Così anche recentemente: Cassazione – Sezione sesta penale – sentenza 20
giugno – 6 settembre 2007, n. 34200

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